giovedì 25 ottobre 2012

Cinco Esquinas con Amalia Puga

Cajamarca é davvero diversa da qualsiasi cittá italiana.

Banale riflessione, direte. Peró dopo 9 mesi di vita tra le sue strade, l'occhio si abitua. E i marcipiedi alti fino al ginocchio, i buchi aperti da rischio di gamba rotta, tutti gli strani suoni dei clacson personalizzati e delle trombette degli ambulanti, la luce umida e meravigliosa dei suoi cieli, sembrano normali. O meglio, non ci fai piú tanto caso. Ricevere una visita di una persona cara ti fa riscoprire quella "mirada" (sguardo) di nuovo-arrivato che é tanto estraneo quanto acuto.

L'incrocio tra Cinco Esquinas e Amalia Puga, ad esempio.


A prima vista un normale incontro di strade perpendicolari (Cajamarca é a scacchiera proprio come Torino). L'ottico all'angolo, il ristorantino al secondo piano.


Ma poi ti soffermni un attimo e ti accorgi che qualcosa di "strano" c'é.

Puó trattarsi di lui?



O di loro?

O dell'ombrellone?


O della bicicletta delle fragole?


O del tipo delle chiavi?



O del mototaxi?



O di tutto ció messo insieme.
Che ti fa accorgere di essere dall'altra parte del mondo, dove le cose scorrono...diversamente.

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