Alla domanda: “Chiaretta, cosa vuoi fare da grande?” ho
risposto per un po’ “la barellina”, copiando le compagne con le gonnelline rosa
che si esercitavano sulle punte. Dopo la vacanza a Parigi con la famiglia,
invece, la vocazione era chiara: “Voglio fare la pittrice sotto i ponti di
Parigi”.
E adesso sono qua, in Peru’. E Cajamarca sembra fare di
tutto per dirci: sono io il posto piu’ bello in cui vivere! Come un cagnolino
al canile che si mette in mostra per essere adottato. Cajamarca sta volta c’ha
preso, ha inferto proprio un bel colpo, sa come ammaliare le sue vittime.
Secondo Concorso internazionale di pittura veloce. Le strade
del centro ricoperte di cavalletti, ombrelli sopra i cavalletti, tubetti di
colori ad olio, tavolozze sporche di colore denso, pennelli, tele, e…pittori!
Circa 600 gli iscritti, ci ha detto Arland, che e’ nell'organizzazione
dell’evento. L’appetitoso premio di 54mila Soles, le belle architetture, le
donne in abiti tradizionali e la natura a pochi passi dalla citta’ hanno fatto
la loro parte per richiamare l’attenzione degli artisti di tutta la nazione e
anche di qualche altra parte del mondo.
Varie categorie: paesaggio notturno, realismo,
impressionismo, tra le altre. Venerdi e sabato di dipinti. Oggi, Domenica, la
premiazione. “Per una maggiore integrazione culturale”, recita il manifesto.
Arte per tutti, per le strade, Arte che occupa i luoghi della gente, che si
mischia alla gente, Gente che sbuca da dietro alle opere con un gelato. Gente che ci sentiamo un po’ artisti o un po’ critici.
Il centro chiuso al traffico. Sembra di stare davvero a
Parigi, sui ponti lungo la Senna. Dove arte e meraviglia si fondono e non si
puo’ non sentirsi in un’atmosfera magica, dove tutti siamo piu’ amici.
Per oggi mi sono limitata a fare foto. La pittrice chissa’
se un giorno lo diventero’ o sara’ un bizzarro sogno da raccontare ai nipotini,
come nonna che: “Avrei voluto diventare una grandissima Cabarettista!”.
La protesta contro CONGA, la resistenza, come sara’ presente
nelle opere? L’evento e’ organizzato dalla regione di Cajamarca, che al
contrario del comune della citta’, e’ fortemente contro CONGA. Vedremo chi
verra’ premiato, cosa sara’ apprezzato.
E anche se sa di consolazione, l’importante sara’ aver
portato l’arte a colorare la citta’ e a rappresentarla, nelle sue forme uniche,
filtrate da occhi tutti diversi e irripetibili. Sara’ aver fatto incuriosire i
bambini, chiacchierare le vecchiette. Far inciampare in un cavalletto chi aveva
fretta. Dimostrare che la Iglesia San Francisco si puo’ dipingere in cosi’
tanti modi quanti le differenti luci della cattedrale di Rouen di Manet.
Non finiamo di stupirci su come quelle stesse strade,
incroci e piazzette, teatro di inseguimenti della polizia e lacrimogeni,
possano ospitare con cosi tanta naturalezza un’orda di artisti armati di
pennelli e spatole, isolati nella loro concentrazione creativa. Cambiamenti di
scenari avvenuti in meno di 4 mesi.
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