giovedì 25 ottobre 2012

Cinco Esquinas con Amalia Puga

Cajamarca é davvero diversa da qualsiasi cittá italiana.

Banale riflessione, direte. Peró dopo 9 mesi di vita tra le sue strade, l'occhio si abitua. E i marcipiedi alti fino al ginocchio, i buchi aperti da rischio di gamba rotta, tutti gli strani suoni dei clacson personalizzati e delle trombette degli ambulanti, la luce umida e meravigliosa dei suoi cieli, sembrano normali. O meglio, non ci fai piú tanto caso. Ricevere una visita di una persona cara ti fa riscoprire quella "mirada" (sguardo) di nuovo-arrivato che é tanto estraneo quanto acuto.

L'incrocio tra Cinco Esquinas e Amalia Puga, ad esempio.


A prima vista un normale incontro di strade perpendicolari (Cajamarca é a scacchiera proprio come Torino). L'ottico all'angolo, il ristorantino al secondo piano.


Ma poi ti soffermni un attimo e ti accorgi che qualcosa di "strano" c'é.

Puó trattarsi di lui?



O di loro?

O dell'ombrellone?


O della bicicletta delle fragole?


O del tipo delle chiavi?



O del mototaxi?



O di tutto ció messo insieme.
Che ti fa accorgere di essere dall'altra parte del mondo, dove le cose scorrono...diversamente.

lunedì 24 settembre 2012

Carezze #1


Che meraviglia, eh? Sono i piedi delle alunne delle scuola elementare della Shicuana.
Si legge la timidezza in questi piedini. Le corse nei prati, i balzi di lepre. Llanques: i sandali di gomma di pneumatici.

mercoledì 12 settembre 2012

Saper leggere il libro del Mondo

Avete mai guardato un fiammifero spegnersi? 
La sua testa si curva leggermente da una lato, mentre si rinsecchisce, annerito. Come quando ti addormenti da seduto, “spigozzi”, il collo cede alla forza di gravità.

A Cajamarca c’é questa ONLUS che si chiama “Red de Bibliotecas Rurales” impegnata dal 1971 nel riscatto, valorizzazione e rafforzamento della Cultura Andina, utilizzando il libro come strumento principale. Si tratta di una rete di biblioteche gestite dagli stessi contadini; l’associazione organizza laboratori educativi-culturali in relazione anche all’analfabetismo.


Abbiamo partecipato a un loro workshop “COLIBRIS” con i ragazzini delle scuole di Cajamarca, qualche settimana fa. Alfredo Ortiz, antropologo, ha iniziato chiedendo a tutti, in cerchio, quali siano i nostri modi di “leggere” la realtà che ci circonda. Quali sono i segnali della natura che ci avvertono, ad esempio, che sta per piovere? Asini che si rotolano, uccelli che volano in stormo in una certa direzione, lucertole che si rifugiano in casa, nubi sopra un certo monte, rane che cantano. Ho ricordato la nonna Tina e il gatto che si tocca tre volte l’orecchio destro, il nostro cielo a pecorelle e “quando il Resegone g'ha il capel”...

"Saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura"
In alcuni popoli, nella saggezza popolare, ci sono modi di capire e prevedere i fenomeni naturali. Le persone del “campo”, delle zone rurali delle ande di Cajamarca, sanno LEGGERE la propria realtà. E noi? Lo sappiamo ancora fare?

Nel salone in legno di “bibliotecas rurales” si trovavano ragazzini delle scuole elementari, medie e superiori della città e della “campagna”. I 4 ragazzini di Chamis presenti erano partecipativi come raramente gli abbiamo sentiti. Una ragazzina ha commentato che si é avvicinata alla lettura, che prima non le piaceva, perché grazie a bibliotecas rurales ha partecipato a letture collettive, non sentendosi più sola, e ha cominciato a leggere anche negli spazi aperti, nei prati, nei boschi, al sole, vicino al lago.

Dopodiché abbiamo letto tutti insieme, un paragrafo a testa, “la carta del jefe indio” di Seattle (USA). E’ stato bello essere il paragrafo di un libro, la parte di un tutto.

“Yo me pregunto: ¿para qué sirve la vida si el hombre no puede escuchar el hermoso grito solitario del pajaro nocturno, ni las discusiones de las ranas al borde de los lagos por la tarde?”
(mi chiedo: a che serve la vita se l’uomo non puo’ ascoltare il bel grido solitario del passero notturno o le discussioni delle rane al bordo dei laghi, nel pomeriggio?)

"Todo lo que ocurra a la Tierra les ocurrirá a los hijos de la Tierra. 
El hombre no tejió la trama de la vida; él es sólo un hilo. Lo que hace con la trama se lo hace a sí mismo".
(tutto ciò che capiterà alla Terra capiterà ai figli della Terra. L'uomo non ha tesuto la trama della vita; egli é solo un filo. Ciò che fa alla trama lo fa a se stesso)



E poi c’é questo progetto di BIBLIOBURRO, scovato in rete da un altro mattacchione. In Colombia, l’insegnante Luis promuove la lettura caricando il suo asino di libri e raggiungendo le zone più sperdute della comunità.


lunedì 20 agosto 2012

Morte e Buen Vivir

Eccomi qua.
Il popolo Cajamarchino ha passato giorni di dolore. Funerali, veglie. Feretri avvolti in bandiere verdi. Nella notte di Cajamarca, una bara sorretta da sei uomini, seguita da una sposa nera con calle bianche in mano, si aggirava silenziosa e inquietante tra gli angoli retti degli isolati.
Quanto pesano questi cinque morti di Bambamarca e Celendin. Si infilano sotto la pelle, stringono la gola, scaldano le lacrime, spingono il sangue in un pugno chiuso che si alza con forza verso il cielo. 


“Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi
collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA”
epigrafe “Lo avrai, camerata Kessalring”, Piero Calamandrei

E poi, amici,
c’é stata la SELVA.
Giorni di preparativi in ufficio, per organizzare la delegazione di Cajamarca in vista dell' incontro interculturale latinoamericano che si é tenuto a Pucallpa dal 6 al 9 agosto (giorno internazionale dei popoli indigeni).

L’incontro, organizzato da Warmayllu e dall’UNIA (Universidad Nacional Intercultural de la Amazonia), era incentrato sul “buen vivir”, da perseguire attraverso l’arte e l’educazione.
Erano presenti circa 200 persone appartenenti a delegazioni provenienti da diverse zone del Perù: costa, selva e sierra (Lima, Satipo, Cajamarca, Andahuaylas, Cusco) e da Bolivia e Chile.
Giovani studenti di collegi interculturali bilingue (6 raggazzini di Chamis e altrettanti da Cusco), saggi delle comunità, ragazzi di collettivi artistici, professori di tutti i livelli dell’educazione, studenti universitari, membri di organizzazioni ambientaliste (tra cui la Cajamarchina Grufides)... ognuno con gli abiti tradizionali della propria regione, liberi di condividere il proprio idioma (quechua, ashaninka, yanesha, shipibo, nomatsigenga, castellano, italiano :-).
Abbiamo cantato, ballato (in modo sfrenato), conosciuto persone nuove  e interessanti esperienze virtuose, nuotato nel rio caldo Ucayaly sotto il cielo stellato dell’emisfero australe, abbiamo indossato la gonna da campesine, fatto tay-chii alle 6 del mattino, ascoltato racconti attorno al falò, approfondito la conoscenza dei ragazzini di Chamis e questo ci ha reso felici più di ogni altra cosa. 


Cos’é il buen vivir? Come sempre rimango con più domande che risposte. Buone relazioni, armonia con se stessi, con gli altri, con la natura. Essere tutti uno. 
Si puo' imparare? Si puo' insegnare? E' essere felici e come lo si é? E' vivere degnamente, e che significa degno? In che misura ha che fare con le condizioni ambientali che ci circondano? E' partecipazione? Ha senso farsi tutte queste domande cercando di ragionare su qualcosa che é esperienziale, che, appunto, si vive?
Il semplice soffermarsi a pensare cosa significhi per noi il buen vivir e come fare a viverlo quotidianamente é già un dare importanza alla qualità della vita. Interessante é riconoscere nell’arte e le sue innumerevoli forme la "via regia”, a mio parere, per il buen vivir, in quanto l'arte arriva per sentieri e scorciatoie a nodi cruciali di noi stessi, é terapeutica, é allegra e soddisfacente, é sfogo, é consolazione, é inspiegabile, ed é molto di più. 
E' una canzone di lotta accompagnata da una chitarra, ascoltata 'sta sera tra brividi collettivi.

Flor de Retama, Martina Portocarrero

La selva ci ha lasciato rigenerate, piene di energie. Il suo caldo, i suoi suoni, creano un diverso stato mentale, mai provato altrove, che rinvigorisce e energizza.


Qui al fondo un abbraccio
e qualche link consigliato:

para mirar alcune foto dell’incontro scattate da Mariska (olandese fondatrice e direttrice di Warmayllu)






“El viaje de la serpiente”, collettivo chileno di artisti che viaggiano per il sud america 




L’associazione ambientalista Grufides di Cajamarca, attiva contro il progetto CONGA


L’associazione culturale Dejame que te cuente che promuove l’arte della narrazione orale per valorizzare la memoria dei popoli
e il suo blog





la COMPA Boliviana che con la sua compagnia Trono realizza teatro sociale: 
e la loro carovana “por la vida” da Capocabana (Bolivia) a Capocabana (Brasile) realizzata a giugno per portare le proprie istanze al G20








il collettivo chileno Karukinka che mira al riscatto delle identità indigene attraverso l’arte

sabato 7 luglio 2012

Video SCIOPERO NO CONGA

Hola con todos,

ecco il link del video, sottotitolato in italiano, sui primi 23 giorni di sciopero a Cajamarca:
Dura circa 22 minuti ed é una visione sul conflitto di Cajamarca da parte di osservatrici esterne. 

Ultime news:il 3 luglio a Celendìn (provincia di Cajamarca) durante gli scontri con la polizia sono state uccise 3 persone. Per questo il governo (articolo in inglese) ha deciso di proclamare lo "stato di emergenza" per 30 giorni nelle province Cajamarca (dove viviamo), Hualgayoc e Celendin. Ciò significa sospensione dei diritti civili di riunirsi, della libertà e sicurezza personale, dell'inviolabilità del domicilio. 
Nei 2 giorni successivi ci sono state altre 2 vittime, una di Celendin e una di Bambamarca.

Ora c'é una situazione di "calma tesa", definizione che ben esprime uno stato di attesa/stallo, una relativa tranquillità. Ma si sa che il fermento, sotto l'acqua quieta, continua.

La bandiera ecologica più grande del mondo é partita da Cajamarca per raggiungere varie città del Perù, dove verranno cucite nuove parti da altre mani, per sensibilizzare e portare la lotta per la difesa dell'acqua e delle risorse naturali nel resto del Paese.

martedì 19 giugno 2012

Disegnalo con la satira

Hola!
Alcune immagini attaccate alle cancellate della Chiesa San Francisco, in plaza des Armas, nel cui sagrado e locali dormono i campesini, provenienti da tutte le 13 province di Cajamarca, in questi ormai 20 giorni di paro. Nella notte vengono strappate ma la mattina dopo vengono sostituite.

                                               La nostra lotta é giusta 
                                               e nulla ci spaventa.


                                               Cajamarca ti amo, per questo ti difendo.







Continuando il dialogo, signori sindaci, signori dirigenti, vorrei che mi scriveste ciento volte sul vostro quaderno "conga si va".
Questa é doppiamente satirica perché cita una pubblicità della miniera Yanacocha, nella sua rivista "AGUAS SI ORO SI" che qui é riportata (con fumetti satirici):
-Signora, questi caschi servono per proteggerci dal mercurio?- -Hmm..ecco...-




-Quindi proseguo arrestando tutti quelli che appaiono nelle foto contro la miniera?- -Tutti,  tranne questi due, che adesso sono la coppia presidenziale.-



Questa invece cita la marca Peru'.



-Come perito, il minimo che possa dire é che questo lago é una vera meraviglia.- -Per l'ecosistema?- -No, per riempirla di rocce e consentire gli scavi.-




La bandiera del Peru'...la vigogna ha la maschera antigas. Mannaggia le foto col cellulare.

Questo non é il paese che vogliamo.



-Sei povero, se mi vendi la tua montagna e il lago, guadagnerai soldi.- -Quando finiranno i soldi non avrò più né la montagna né il lago.- -ignorante!-





 Cari alunni, se decidete di essere poliziotti portate con dignità e rispetto la vostra uniforme e non commettete mai le azioni più vili, codarde e miserabili di scontrarsi con un popolo indifeso che lotta per la propria acqua.




Signor Presidente, le chiedo per favore che la prossima volta che intende mentire e ingannare NON INDOSSI IL SOMBRERO E IL PONCHO di Cajamarca perché essi simboleggiano la dignità dell'uomo andino che vive del lavoro e dell'onore, i quali sono stati offesi dalle sue parole e dalle sue azioni.

sabato 9 giugno 2012

Paro regional, exito total

Cari Amici,
oggi vi scrivo per raccontarvi una storia che nessuno racconta e che è tanto simile alle storie delle nostre Valli.
Qui a Cajamarca da una settimana la città è bloccata (paro indefinido regional) per protestare contro il progetto minero Conga della impresa miniera Yanacocha.
Molti negozi sono chiusi, così come molti uffici e scuole e dalle province della città arrivano ciclicamente contadini (campesinos) e contadine che dormono nel sagrado della cattedrale e mangiano in enormi pentole comuni che dispensano cibo per tutti i manifestanti. Tutto il giorno ci sono marce con cori (¡Conga no va!) e striscioni, iniziative musicali e culturali. Pare che il “paro” andrà intensificandosi la prossima settimana e durerà fino a quando non si otterrà un qualche risultato.

Il progetto della megaminiera d’oro, argento e rame CONGA
La megaminiera d’oro intende eliminare 4 laghi ad alta quota (cabeceras de cuancas), sorgenti di acqua per tutti i fiumi della valle, per farne giacimenti di materiale di scarto ed estrarre oro con cianuro e mercurio. Il progetto, che occuperà in totale una superficie pari a circa 36 Km2, prevede di rimpiazzare questi 4 laghi con altrettanti artificiali, più in basso. In un delirio di onnipotenza che pretende di ricreare laghi e fonti sotterranee, intaccando un ciclo naturale tanto complesso quanto prezioso.
Inoltre, per purificare l’acqua dalla contaminazione minera è necessario il processo di “osmosi inversa” che è molto costoso e la cui spesa, dopo i 17 anni di sfruttamento minero, ricadrà sullo stato peruviano.




Un popolo tradito dal suo presidente
L’attuale presidente del Perù, Ollanta Humala, durante la campagna elettorale prometteva al popolo, con tanto di poncho addosso, di difendere l’acqua, che viene prima dell’oro, perché l’oro non si beve, con l’oro non si allevano le bestie e non si irrigano i campi. Ma  una volta eletto, “el gran cambio”: adesso il governo preme affinché il progetto venga realizzato, tradendo tutti gli elettori che l’avevano votato credendo nella sua propaganda in difesa dell’acqua.


Dialogo? No, esercito.
Cajamarca è militarizzata. Già il 4 dicembre 2011 fu dichiarato lo stato di emergenza per 2 mesi. Lo stato di emergenza significa soppressione dei diritti civili di riunirsi e fare manifestazioni pubbliche e autorizza il dispiegamento dell’esercito. 
Ora pare che si aspetti il primo pretesto, anzi, che la polizia cerchi di provocarne uno, per dichiarare nuovamente lo stato di emergenza in Cajamarca.
Per le strade i militari cercano di intimorire e già hanno sparato lacrimogeni e balas (pallini di gomma che hanno già fatto molti feriti anche gravi) e sono state detenute differenti persone, tra cui studenti universitari e professori.
La stampa non ne parla
e se ne parla, ne parla descrivendo i manifestanti come quattro gatti o come “radicali”, “sovversivi” e “contro lo sviluppo del Paese”. Vi ricorda qualcosa di qualche nostra Valle?
Ciò che possiamo fare noi "gringos" qua è contro-informazione.

Il problema mondiale del diritto all’acqua
Meno della metà dei peruviani ha nella propria casa la connessione all’acqua, pur essendo uno dei paesi con più risorse idriche al mondo.  Solo il 9,9% della popolazione delle zone rurali ha accesso all’acqua dell’acquedotto e alla rete fognaria. 
Il grande rischio di contaminazione del progetto minero sussiste eccome, come sostengono gli ingegneri di Grufides, e inoltre creerebbe il precedente, dando il via libera alla distruzione di molti altri laghi di alta quota, in cerca di oro.
Secondo Luis Isarra, segretario generale della Fentap (Federacion Nacional de Trabajadores de Agua Potable), il Governo peruviano sta creando tutte le condizioni affinché si privatizzi l’acqua. In seguito alla marcia nazionale per l'acqua, partita da Cajamarca e culminata a Lima il 12 febbraio di questo anno, si è redatto un disegno di legge per garantire il Diritto Umano all'Acqua e la Conservazione delle Cabeceras de Cuenca (bacini da cui nascono i fiumi).


Per saperne di più
video sulle ragioni dei No Conga (in castigliano);
- sito del Frente de Defensa Ambiental di Cajamarca, dove seguire i bollettini del paro giorno per giorno;
- la presentazione del progetto Conga secondo il punto di vista della Miniera Yanacocha.


Oh, parlatene con più gente possibile.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, iniziativa, ciarla, ...